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NATO DI NUOVO

by RAS CALEB

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1.
NATO DI NUOVO Un raggio di sole dal sonno mi ha svegliato un volo di rondini mi ha mostrato la via il momento è arrivato, ho finalmente capito che sono nato di nuovo ma questa volta per non morire. Anni di guerre, secoli di buio imperatori e papi si sono succeduti in questo viaggio all’incontrario destinazione morte la corsa è a capofitto niente la può più fermare la corsa è a capofitto verso un’esplosione finale. Ma sento incalzare un ritmo sento vibrare le mie parole le mie canzoni devo diffondere voglio cantarvele con tutto il cuore le mie canzoni sono preghiere per dire grazie al mio Signore ora che so qual’è il suo viso ora che ne conosco il nome. Un raggio di sole mi ha svegliato da un lungo sonno, il volo delle rondini mi ha mostrato la via; il momento è arrivato, adesso finalmente l’ho capito che sono nato di nuovo, questa volta per non morire mai.
2.
FIGLI D’ITALIA Figli d’Italia, vi voglio raccontare di una vicenda da non dimenticare erano i tempi in cui le nostre donne andavano tutte ancora con le gonne. Terra e lavoro, su questo si campava tranne coloro che il popolo sfruttava parlo dei nobili, politici e banchieri capi d’industria, prelati e militari. Furono costoro, insieme, ad arguire che c’era ancora tanto, ma tanto da scoprire luoghi mai visti, razze fortunate nazioni intere, ricchezze smisurate. E fu così che un passo dopo l’altro violentemente oppure in modo scaltro vollero porre le basi di un impero incatenando e sfruttando l’Uomo Nero. Francia, Inghilterra, Spagna Belgio, Portogallo, Germania, Olanda anch’esse seppero trovarlo quel posto al sole così tanto importante da non curarsi quanto di sangue è grondante. Ed è all’Italia che viene riservato il bocconcino più degli altri prelibato è a lei che tocca il compito cruciale di contrapporsi a Sua Maestà Imperiale. Cominciò il Papa, come al solito zelante ad aprire strade con il suo clero militante. Dalle missioni alle caserme il passo è breve completò l’opera l’azione di altre leve: Quelle che aprivano il vano delle bombe quelle dei gas vallate intere trasformate in tombe! Corpi straziati, villaggi sterminati truci delitti con grandi onori compensati. Squillano le trombe, gioisce il popolino mentre i predoni spartiscono il bottino gloria alla patria, medaglie ai malfattori ma quanto più brindano tanto più saranno dolori. L’Imperatore, dall’esilio volontario seppe accettare stoicamente il suo calvario già preparava, nella momentanea resa le condizioni per sanare quell’offesa. E breve fu il giubilo di coloro che arrivarono i loro sogni, più di tanto, non durarono: se un 5 maggio Selassie dovette andare un 5 maggio Sua Maestà può ritornare. E quale sorte toccherebbe agl’Italiani se Jah in persona non stendeva le sue mani: “Non ripagate l’invasore con vendetta sarà abbastanza la vergogna che li aspetta”. Figli d’Italia, quale madre è mai la vostra se per nutrirvi prende il cibo dalla Bestia per la difesa della vostra umanità perché contate su chi ignora la pietà. E su chi ancora quel nemico lo vuole morto dimenticando il fatto che Lui è già risorto ed anche oggi come allora si premura persino dei suoi persecutori si prende cura. Sotto il suo trono solo noi ci raccogliamo noi, che Signore tra i Signori lo preghiamo ma verrà il tempo in cui tutti scopriranno cosa distingue il Redentore da un tiranno. E nel suo Nome percorriamo le nazioni sempre impartendo le sue benedizioni all’empietà bisogna mettere dei freni prima che l’ira sua, funesta, si scateni. Ci rivolgiamo dunque a questa bella terra i cui abitanti sanno che cos’è la guerra c’è un solo modo per andare verso la pace ed è ascoltare la coscienza, finché tace. E siccome i crimini non vengono cancellati firmando dei trattati noi vi esortiamo ad un vero pentimento che non è tale se non c’è risarcimento. L’aggressione italiana all’Etiopia ha causato danni terribili. Privata di risorse umane e materiali, quella nazione ha subito tracolli ancora oggi devastanti. L’Italia si prodighi, dunque, per il benessere etiopico ed africano, offrendo il meglio delle sue ricchezze senza alcun altra condizione se non quella derivante dal principio che: l’Africa è degli Africani, Etiopia per i Rastafariani.
3.
L’AMORE VERRÀ Quando ti sembra che va tutto male malgrado il cuore che tu ci stai mettendo nell’amarezza scopri quanto vale la convinzione che c’è dentro di te. È facile, sai, procedere quando la strada è tutta in discesa ma è sempre in salita però che dimostri se ami davvero. E l’amore, tu lo sai, non è mai uguale ogni volta porta un nuovo momento. Nel sorriso l’ottimismo sale ma non ti risparmia qualche altro tormento. È facile, sai, procedere quando la strada è tutta in discesa ma è sempre in salita però che dimostri se ami davvero. Fuori e dentro di noi c’è la vita che aspetta e l’amore verrà basta solo non avere più fretta. Non ci rinunceremo mai, siamo fatti così non avremmo vissuto se no quello che insieme abbiamo vissuto fino a qui.
4.
LODATO SIA 05:34
LODATO SIA Quando al mattino mi sveglio nei miei pensieri trovo te io ti ringrazio Jah, perchè tu hai scelto me. Perchè il tuo amore mi dà più forza e dignità ed anche oggi Babilonia non mi sconfiggerà, no. Lodato sia l’eterno Jah Rastafari lodato sia Lui che governa l’anima mia. Lodato sia l’eterno Jah Rastafari lodato sia chi dalla morte ci porta via. Sì, è proprio così che la penso e di quello che dico prova a cogliere il senso, per le cose che lasci non avere rimpianti, l’importante è tenere sempre fermi gli intenti. E poi apri il tuo cuore e che rimanga bene aperto, procedi sicuro, senza essere incerto, perché sono molti i nemici che ti si schierano contro, ma tu, tu non fare morire ciò che ti porti dentro. La nostra vera forza è l’unità è questo quello che so e se insieme resteremo noi non ci divideranno mai. Perché Haile Selassie I è amore e verità suprema autorità, è la potenza della Trinità. Yes I! c’è un solo Signore a cui rivolgere preghiere, è colui che ti porge l’acqua fresca da bere, lo stesso che tinge di rosso la sera, che colora la vita, che la rende più vera. Nel suo grande amore ci siamo ritrovati e per la nostra salvezza ci siamo battuti, sostenuti da Lui assaporiamo la vittoria, ma troveremo la pace nell’immensa sua gloria.
5.
SCETATE PULICENELLA Scetate Pulicinè, Pulicinè scetate, scetate! Tutta Napule sta ‘n penziere, pare muort Pulicinella nu rrisponn cchiù a nisciun e nunn o vir cchiù e pazzià. “No, non era più lo stesso...” va ricenn o parrucchian “mi sembrava meno fesso, e poi parlava l’italiano…”. S’era mise e scarp o pere, o ggiurnale? s’o leggeva nu bell juorn scumparett, se cuccaje pe s’addurmì. E ce sta chi l’e gghiut a sfottere chi l’ha chiammate pe magnà ie che l’aggia viste e chiagnere a saccia bbon a veretà. Scetate Pulicinè! la vita è bella t’ammieret cchiù assaje e na vrang e vermiciell. Scetate Pulicinè! e llevate a vest stu nas e carneval iettel pa fenest. Scetate Pulicinè! s’è fatt ll’ora a nott è ppe chi rorme, o iuorn se lavora. Scetate Pulicinè! la vita è dura ma a voglia e se cagnà è cchiu forte ra paura ma a voglia e se cagnà è meglie ra paura. Scetate Pulicinè, Pulicinè scetate! Traduzione Tutta Napoli è preoccupata, Pulcinella sembra morto, non risponde più a nessuno e non lo vedi più scherzare. “Non era più lo stesso” dice il parroco, “mi sembrava meno fesso, e poi parlava in italiano”. Stava usando le scarpe e leggeva pure il giornale; ma un giorno sparì per mettersi a dormire. Qualcuno provò a sfotterlo, altri gli portavano da mangiare; io che l’ho visto piangere so bene qual’è la verità. Svegliati Pulcinella! la vita è bella, meriti più di un pugno di spaghetti. Svegliati Pulcinella! levati quel camicione, quel naso da carnevale buttalo dalla finestra. Svegliati Pulcinella! è giunta l’ora, di notte si dorme, di giorno si lavora. Svegliati Pulcinella! la vita è dura, ma la voglia di cambiare è più forte della paura, la voglia di cambiare è meglio della paura.
6.
THE END OF IT Salvaci da Babilonia, oh Jah Rastafari, la tua eterna luce illumini il nostro cammino e ci guidi verso la montagna di Sion. La strada sarà lunga ed impervia ma, adesso, ne scorgiamo la meta. Save I from Babylon, Jah Rastafari guide us to Mount Zion. With your eternal light, almighty Jah Jah lead us to Mount Zion. Your precious name I chant among my brothers guide us to Mount Zion. And your perfect love I share among my sisters lead us to Mount Zion. May your kingdom embrace us all call your children home my sweet father it was a long and foggy road but now we see the end of it. Tra i miei fratelli e con le mie sorelle canterò sempre il nome prezioso del Signore Onnipotente, sicuro che il suo perfetto amore regnerà saldo tra di noi e ci condurrà verso la terra del nostro dolcissimo padre l’Imperatore d’Etiopia Haile Selassie Primo. Jah Rastafari, salvaci da Babilonia, la strada è stata lunga ed impervia ma, adesso, ne scorgiamo la meta.
7.
ORA CHE TU 04:19
ORA CHE TU Yes I, cogli il momento, ora. Ora che tu senti il bisogno di passare all’azione non ne puoi più di ciò che sa darti solo consolazione. Cogli il momento e non aspettare nessun’altra occasione. Non fare lo sbaglio di voltarti indietro perché oramai: è tardi per cambiare, non puoi ricominciare questo è il momento invece d’impegnarsi sul serio. Continua a crederci, non disperarti mai tu non sei nato per fare vita da schiavo. Ora che tu sai separare il vero dall’illusione non devi più farti fermare dalla tua esitazione. Lavora invece per poi dimostrare ancora più convinzione ci puoi riuscire solo se prendi coscienza che oramai: occorre vivere, non serve attendere partendo arriverai, se il tuo viaggio è sincero. Continua a crederci, non disperarti mai a che serve un sogno se non diventa mai vero.
8.
SE FOSSI IN TE Hey tu, che stai cercando? posso aiutarti a capirlo? Se vuoi superare quella malinconia per ritrovare la voglia di ridere per affrontare con gioia la realtà e realizzare le tue capacità… Forse è il momento di cambiare qualcosa in te stesso sei ancora in tempo per farlo. La tua mente devi ripulire dai sogni che conducono solo a soffrire dalle illusioni e dalle meschinità che t’impediscono di progredire. Cerca però di non sprecare neanche una lacrima sul tuo latte versato. Comincia veramente a chiederti cosa puoi fare per evolverti cosa puoi fare per non perdere la tua occasione di redimerti. Se fossi in te ci proverei. Ci puoi riuscire se lo vuoi.
9.
TROVA LA STRADA Donne, ragazze, sorelle, amiche, compagne, madri, figlie, mogli, colleghe, signore, signorine, adolescenti e bambine. Ho un messaggio per voi, magari vi servirà, anche se oggi v’infastidisce e vi sembra antiquato. A quale tipo di donna tu vuoi somigliare? e quali sono i commenti che ti fanno piacere? Nei tuoi valori conta più l’apparenza che il rispetto di quello che sei ti senti bene quando vieni notata concupita e bramata per l’aspetto che hai. La bellezza che cerchi non risolve la vita se ti ostini a pensarlo perderai la partita. É un grande sbaglio, non ti appartiene e puoi rifiutarlo se vuoi pensaci bene, non ti conviene non disprezzare le fattezze che hai. Sono un Rasta, fidati di me e non continuare a vivere in questo errore. Stai davanti allo specchio più di quanto non preghi, preoccupata soltanto di come ti vede la gente. Ma come fai a non sentirti umiliata ed offesa da chi ti giudica con i suoi criteri malsani? Fattelo dire: sei schiava di una mentalità perversa. Fattelo dire. Sono un Rasta e ti chiedo di fidarti di me smetti di costruire le tue stesse prigioni. Copri il tuo corpo, non civettare mostrati fiera di te. Onora il tuo uomo, pretendi rispetto questa è l’unica vita che hai. Pensaci bene, trova la strada lascia per sempre Babilonia. Trova la strada, c’è un’altra vita fuori da questa Babilonia. C’è un’altra vita fuori da questa grande Babilonia, dove non devi assomigliare a nessuna se non a te stessa; dove non ti serviranno cerette, pinzette, rasoi per sentirti normale; dove potrai fare a meno di colorare occhi, labbra, unghie, capelli, e dove custodire la tua bellezza con modestia e pudore, perchè verrai valutata soltanto per i tuoi valori morali, e nessuno oserà alzare gli occhi su di te se non per ammirare la tua dignità.
10.
UNA CANZONE IN PIÙ (Rasta trionferà) Mi piace cantare reggae e ci sto provando da un po’ qualcosa l’avrò imparata e qualcosa no. Ma se la musica mi dà sempre un’emozione so che serve dell’altro per farne una missione. Chiunque può dirsi Rasta soltanto esibendone il look e imparando a rollarsi le canne con abilità prova a chiedergli d’imparare anche a zappare o magari a cibarsi in modo naturale. Perciò confesso che molto spesso mi chiedo se il giorno arriverà in cui davvero comprenderemo cos’è l’unità. Mi rispondo che niente nasce solo dall’auspicio che bisogna sudare ed essere pronti al sacrificio. Se provassimo a coltivare campi di grano solo per noi e se riuscissimo a non assoggettarci mai liberati da tutte le forme di sfruttamento facendo ardere il fuoco del nostro sentimento nella mia musica non lo troverai mai spento. Una canzone in più, col cuore, forse ci aiuterà l’ho scritta per non dimenticare la strada fatta fin qua. Una canzone in più, per dire: Rasta trionferà a chi, come noi, non vuole mollare fintanto che ce la fa. Perché c’è un lavoro da finire quello cominciato a Betlemme solo noi lo possiamo proseguire proprio noi che dimoriamo nella vera Gerusalemme. La nostra meta è più lontana di qua nell’unità nessuno ci fermerà per raggiungerla ci vuole fedeltà l’assoluta devozione a Sua Maestà la Potenza della Santa Trinità. Dimostriamo d’esser degni della Sua regalità d’esser degni della Sua divinità. Una canzone in più: Rasta trionferà!

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Dieci brani inediti autoprodotti dal 2008 al 2010

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released January 1, 2011

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Ras Caleb Italy

Sono un musicista autodidatta. Ho conosciuto il reggae e la livity Rastafari nel 1980. Da allora scrivo e registro la mia musica anche in collaborazione con altri musicisti e cantanti.
Uso quasi esclusivamente la lingua italiana, attraverso la quale riesco a comunicare con maggiore convinzione ciò che ho da dire.
Vivo nelle vicinanze di Urbino (Marche).
Per informazioni guidoeffe1956@yahoo.it
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